Partendo dall’antico detto  “Oderzo, città par scherzo, col Montegan de traverso” le studentesse e gli studenti della scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo di Oderzo hanno realizzato una canzone sulla loro città: un vero e proprio inno, snello, orecchiabile, a tempo di reggae. La canzone è frutto di un laboratorio musicale di un progetto PON avviato due anni fa ma interrotto dalla pandemia. I ragazzi, guidati dal prof. Piovesana non si sono fermati e hanno portato a termine l’idea continuando ad incontrarsi al di fuori dell’orario scolastico. Molto merito va a loro, alcuni ormai alle scuole superiori, e al loro prof che non hanno abbandonato l’attività ma che si sono impegnati per concluderlo con risultati eccellenti. La musica è decisamente accattivante, le voci sono fresche, armoniche e il testo merita un attento ascolto.

Il ritornello, affonda le radici nella storia più popolare della Oderzo di un tempo, fa da corona a quattro strofe, ognuna legata ad altrettante zone caratteristiche della città.

La prima strofa situa la città tra le Dolomiti, Treviso e Venezia: un invito ai turisti a stabilire la loro base ad Oderzo e da essa, spingersi alla scoperta delle preziosità del territorio e dei vicini luoghi d’arte: cornice d’ammirare.

La seconda strofa descrive il salotto buono degli opitergini:  la famosa Piazza Grande dove, sotto lo sguardo bonario del Torresin, si passeggia, ci si incontra e si tessono molteplici relazioni.

L’Opitergium romana è il tema della terza strofa. La piramide di vetro, porta del tempo, che conduce agli scavi sotterranei dove le antiche domus mostrano importanti pavimenti a mosaico, vasellame, pozzi,  nicchie, misteriose trasparenze.

La quarta strofa dà scacco matto al tempo. E’ mercoledì mattina e in Corso Umberto si tiene il millenario mercato settimanale. Prima una colazione con i tradizionali prodotti locali e poi via, sotto i portici dei palazzi medievali e fra le bancarelle variopinte dove è bello giocare a perdersi e a ritrovarsi.

Il brano ha avuto il patrocinio del Comune di Oderzo e ha ricevuto un plauso dal Presidente della Regione Veneto, Dott. Luca Zaia. (Lettera del Presidente della Regione Veneto).